Presenza missionaria delle Figlie della Misericordia
del TOR di san Francesco a Maluku, Repubblica Democratica del Congo
sr. Graciela Ojeda
Luci – ombre – prospettive di futuro
Introduzione
Carissime sorelle, vi saluto con gioia e mi auguro che la Pace e il Bene del nostro Signore Gesù Cristo, abiti nei nostri cuori e che lo Spirito Santo continui a illuminare il nostro percorso capitolare affinché, insieme possiamo, scegliere le vie più adeguate per rispondere alle sfide di oggi.
Ringrazio a M. Cristina Orsillo e le consigliere generali che mi hanno affidato la responsabilità di accompagnare le nostre sorelle della nascente missione nella Repubblica Democratica del Congo.
Vorrei iniziare questa esposizione ricordando che, in virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario[1], per cui ognuna di noi è chiamata ad annunciare a Cristo ovunque siamo presenti e anche, ad andare oltre a portare il lieto annuncio del Vangelo, perché non possiamo non condividere quello che abbiamo visto, ascoltato[2] e conosciuto, come ha ricordato Papa Francesco, nel suo Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2021.
Care sorelle, l’impegno della missione è alla base della nostra Congregazione. La beata Madre Fondatrice, al sedicesimo anno di fondazione, ha inviato le prime giovani sorelle in America Latina “andate figlie mie con la Croce...” e dopo qualche anno, lei stessa, lasciando il suo amato Blato, è andata a trovare le sorelle, e a causa della IIa Guerra Mondiale, è rimasta in Argentina per ben 12 anni. Un grande insegnamento per noi! Lontana dalla terra ma nella volontà di Dio, con uno spirito missionario che l’ha portata oltre i confini dell’Argentina, arrivando in Cile e in Paraguay, per stendere il Regno di Dio e dare un po’ di sollievo e istruzione ai più bisognosi.
E oggi, noi le sue figlie, attuando la “Linea di azione” del XV CGO: Aprire la comunità in Congo Democratico, per l’estensione del Regno di Dio e diffondere il nostro carisma[3], siamo arrivate in Africa e con tanta dedizione e non meno sacrifici stiamo rispondendo, con amore e passione, alle sfide di questo continente.
1.Apertura della comunità La Maison de la Miséricorde Marie Petković – Maluku, Kinshasa – Repubblica Democratica del Congo
Proprio il 25 marzo 2019, quando in Paraguay si realizzava l’apertura dell’anno giubilare in occasione del centenario di fondazione della nostra Famiglia religiosa, la prima missionaria, sr. M. Chantal Nsadisa, raggiungeva la bella terra di Kinshasa RDC per preparare l’arrivo delle altre sorelle. Il 4 settembre è giunta sr. M. Alejandrina Ayala e l’8 settembre 2019, si eretta ufficialmente la comunità e il 7 novembre dello stesso anno si è unita sr. M. Raquel Mezza. Nel decreto di erezione, si legge che: «La finalità della comunità sarà l’attività missionaria accompagnando il popolo nel suo processo di evangelizzazione. Le sorelle si dedicheranno particolarmente:
- all’accoglienza, cura e formazione integrale dei bambini e dei giovani,
- alla promozione delle donne che vivono da sole con i propri figli e
- all’assistenza dei malati».
- Caratteristiche generale di Maluku e della RDC
Prima di parlare di Maluku, qualche breve notizia della RDC; un paese segnato dai conflitti e criminalità che con il passare del tempo ha creato delle grandi emergenze umanitarie: malnutrizione, povertà estrema, analfabetismo (più di 62 milioni di persone) e migliaia di bambini soli, di cui nessuno si prenda cura.
Maluku è una grande savana, un comune nel distretto di Kinshasa, dista 70 Km dalla capitale della RDC. È una terra molto fertile, che richiede tanta manutenzione. È considerata una zona con estrema povertà. Il nostro terreno si trova a 4 km dal centro Maluku, dove c’è la popolazione più vicina, il mercato, varie scuole e la parrocchia. Per arrivare da noi, non ci sono strade, soltanto delle strisce per il cammino delle persone e la circolazione delle macchine, ma la terra è friabile e con l’arrivo delle piogge quasi impraticabile. Non c’è elettricità ma grazie a Dio, abbiamo l’acqua potabile in una sorgente al confine del nostro terreno, da dove possiamo attingere per il consumo personale che per l’orto. La gente fà fatica ad avere un po’ di acqua, tanti vanno al fiume Congo, il più profondo al mondo, a prendere l’acqua con i bidoni per la gestione della casa; il rischio di tante malattie, è altissimo, a causa dell’inquinamento dell’acqua.
È vero che c’è una grande povertà materiale ma, le persone pur essendo in grandi sofferenze, hanno una fede immensa, che sostiene e nutre la loro vita. La maggioranza sono cristiani cattolici attivi, cioè partecipano alle celebrazioni Eucaristiche, si accostano frequentemente ai sacramenti e i bambini sin da piccoli imparano ad amare Dio, ed è al centro della loro vita, e in modo speciale alla protezione della Madonna. Il popolo congolese è un popolo che sa fare festa, gioire, celebrare ed essere riconoscente per ogni piccolo dono che ricevono.
Sorelle abbiamo tanto da fare, la povertà come ho già detto e molto grande, ti grida, ti urla in silenzio. Il congolese non ti chiede niente, ma riceve con gioia il poco che possiamo offrire loro.
Il nostro lavoro pastorale è molto impegnativo, ma possiamo vedere già delle luci, delle ombre e delle prospettive di futuro di questa bella e amata missione.
- Le luci
- Di fronte all’estrema povertà e svalorizzazione della dignità umana, la presenza delle Figlie della Misericordia è di conforto, sostegno e speranza per la gente del posto.
- Le sorelle hanno ricevuto un’accoglienza gioiosa, vicina e positiva in ogni incontro con le persone, specialmente le più sofferenti.
- Buona accoglienza da parte dell’autorità ecclesiale e civile e delle altre congregazioni religiose.
- Testimonianza gioiosa e felice delle sorelle, in particolare della loro consacrazione e di una vita povera tra i piu poveri.
- Impegno che ogni sorella ha nella comunità purché vada avanti, cioè ciascuna cerca di fare qualcosa per sopravvivere. Chi confeziona grembiuli, acquista il pesce per rivenderlo e cucinarlo.
- Nella pastorale e nella missione di ogni sorella i fedeli si avvicinano alle sorelle per condividere le loro gioie, le difficoltà o i problemi. Invitano a partecipare ai loro gruppi pastorali.
- Con la notizia dell’arrivo delle sorelle al terreno dove si costruisce la nostra casa, e in futuro si farà anche la casa per l’accoglienza delle madri sole con i loro bambini, la gente pian piano ha cominciato a frequentare il luogo, perché notano con speranza che le sorelle porteranno progresso per la comunità locale; dicono che a poco a poco, si va costruendo la nuova Gerusalemme.
- La Congregazione ha futuro per la ricchezza di nuove vocazioni.
- Accoglienza e accompagnamento dei gruppi vocazionali.
- Preparazione e formazione delle maestre per la formazione iniziale.
- La provvidenza di Dio pone dei benefattori che non hanno fatto mancare il necessario, per le sorelle e per la condivisione con i più bisognosi.
- Le risposte positivi dei progetti per una nostra vettura, la costruzione della casa, l’aiuto per la salute delle sorelle e dei bambini o qualsiasi persona malata.
- La responsabilità delle sorelle nella missione assunta, la gioia, l’amore e il sacrificio di ognuna per compiere il mandato di Gesù di andare e annunciare.
- Costituzione del gruppo dei laici Missionari della Misericordia. Accompagnamento, formazione e collaborazione vicendevole.
- Presenza attiva nella parrocchia: partecipazione alla celebrazione dell’Eucaristia, animazione dell’Infanzia missionaria, catechesi ai bambini, formazione ai genitori, visita alle famiglie e ai malati, collaborazione con la pulizia e il decoro della chiesa, la sagrestia, ecc.
- Studio della lingua francese, della storia e la cultura congolese.
- La costruzione del sito web per condividere alcune attività pastorale e comunitarie.
- Piccoli progetti per l’autosostentamento (lavori manuali, cucina, ecc.)
- Le ombre:
- Siccome la comunità è formata dalle sorelle di tre nazionalità: congolese, peruviana e paraguaiana, è difficile l’integrazione nella vita comunitaria, sono appena all’inizio del processo di inculturazione e acculturazione, ma ognuna ha buona disposizione e dà il meglio di sé per consolidare la vita della comunità.
- La lingua limita molto il dialogo, perché non tutte parlano il francese e spesso preferiscono l’italiano alla propria lingua.
- Ci sono le ragazze, aspiranti e postulanti, che hanno la vocazione di seguire Gesù, ma dobbiamo ancora trovare una strada in modo che possiamo integrare, nel periodo della formazione iniziale, quello che prescrivono le nostre regole e le esigenze della Chiesa congolese, a esempio, fare due anni di aspirandato, avere la casa di formazione separata per le tappe formative.
- Lo spazio fisico (la casa piccola) e la difficile autosostenibiltà, limitano la possibilità di accogliere piu ragazze per la formazione iniziale. Al momento, e per questo motivo, abbiamo dovuto indirizzare alcune di loro, ad altre congregazioni perché da tanti anni desideravano iniziare un’esperienza di vita consacrata.
- Bisognerà adeguare i programmi della formazione iniziale alla nostra Ratio Formationis e ai bisogni delle ragazze e della chiesa locale.
- Le sorelle sono dedite più al fare che all’essere e sono consce che bisogna compiere una netta separazione e così consolidare le relazioni fraterne e non perdere il senso della consacrazione.
- Il sostento economico è abbastanza difficile, sebbene hanno degli aiuti grazie ai “progetti” e “contributi” da parte dei benefattori, ma non sono sufficienti perché ci sono tante spese per la cura della salute, a causa della malaria e della tifoidea che è una infezione diffusa.
- Non avere un mezzo di trasporto proprio, ha impegnato una spessa extra, abbastanza grande.
- Mancanza di un contratto con i lavoratori, crea disagi e lo scarso rispetto dei diritti e della disponibilità a impiegare le loro risorse per i diversi lavori da fare.
- L’insicurezza. Si deve avere una guardia H24 e per sette giorni della settimana, una per la casa della comunità e un’altra per il terreno in costruzione della nostra casa.
- Prospettive di futuro
- Per i “segni” che stiamo rilevando, posso affermare che, malgrado le difficoltà incontrate, questa missione è un’opera di Dio; la Sua provvidenza si fa presente in tanti modi.
- L’inizio delle attività nella parrocchia attuale e quella futura, è accanto al nostro terreno.
- Inizio della costruzione della casa propria per la comunità religiosa e le madri sole.
- L’acquisto dell’automobile, la quale faciliterà gli spostamenti e gli acquisti a Kinshasa, come la partecipazione ai diversi corsi, incontri, per i lavori nel terreno, ecc.
- Ci sono nuove vocazioni, dobbiamo ancora avere un progetto per aiutare tutte e le spese della formazione.
- Progetto sociale di agricoltura e di allevamento sostenibile il cui fine non è solo l’autosostentmento della comunità religiosa e assistere le persone povere ma, anche formare persone qualificati capaci di avviare una attività autonoma e di inserirsi nel mondo del lavoro, che sarà per il sostegno e formazione delle famiglie piu bisognose.
- Passare la comunità alla giurisdizione della Provincia Sacro Cuore di Gesu’, che ha già fatto un percorso di vicinanza con la formazione di due ragazze del Congo.
- Conclusione
La missione in Congo, è anche per lo sviluppo del carisma, che è nato in Europa, si è prolungato in America Latina ed è arrivato in Africa, la terra promettente di tante belle promesse per la vita della nostra amata Congregazione.
Oso dire, che per questa missione ci vuole una Figlia della Misericordia che sia Vangelo vivo, che sappia trasmettere, condividere la propria esperienza dell’incontro con Cristo, per poter essere, con anima e corpo, accanto alle tante persone che soffrono, per consolare, ascoltare curare le ferite che lascia la guerra, la malattia; sfamare, ridare a queste persone, dignità e voce, perché possano esprimere i loro bisogni e diritti.
Abbiamo tanto da fare ed è vero che la povertà urla in silenzio, ed esige una nostra risposta. Rispondiamo con generosità, sosteniamo con la nostra preghiera e i nostri contributi economici, le nostre sorelle missionarie e le ragazze in formazione.
Termino care sorelle, con queste parole della nostra beata Madre Fondatrice...
Figlie miei, ricordatevi sempre che siete elette come missionarie per la salvezza delle anime per le opere di misericordia. [4]
Andate, figlie miei, per il mondo e per le comunità, a fare missioni e apostolato, lì dove l’obbedienza vi porta e consegnatevi alla missione che il nostro Signore vi ha affidato per mezzo delle vostre superiore. Con tutto il vostro amore, per amore a Gesù Cristo, per la maggior gloria del Padre, la salvezza delle anime e il progresso delle opere dell’amata Congregazione. Che il vostro impegno sia, salvare le anime, estendere sempre più l’amore di Dio e la Sua gloria. [5]
Carissime sorelle grazie della vostra attenzione e non dimentichiamoci che ormai è arrivato il tempo di ricominciare!
Sr. M. Graciela Ojeda, cfm nata a Oberà, Provincia Misiones – Argentina, il 04 marzo 1968. Ingressò nella Congregazione Figlie della Misericordia del TOR di san Francesco, il 12 gennaio 1986, fece i primi voti il 02 febbraio 1989 e i voti perpetui 02 febbraio 1994.
Formazione:
- Proffessoressa in Scienze Economica che ha studiato nell’Istituto Sant’Ana e San Gioacchino, Buenos Aires Argentina.
- Corso bienale d’animazione biblica nella SOBICAIN (Società Biblica Catolica Internazionale) del Centro San Paolo a Buenos Aires.
- Corsi su missionologia dell’Opere Missionaria Pontificia a Buenos Aires.
- Corso annuale per i formatori nella CONFERRE (Conferenza dei Religiosi), Santiago – Chile.
- I vari corsi d’animazione vocazionale e pastorale giovanile – Buenos Aires.
- Ha ottenuto il Diploma della Scuola Pratica di Teologia e Diritto Canonico della CIVCSVA – Roma 2012.
Via di Porta Maggiore, 38, 00185 RM. Cel. +54 9 11 5890 7726. E-mail: hnagachio@hotmail.com
[1] Cfr. Mt 28,19
[2] Cfr. At 4,20
[3] Cfr. XV CGO, Linea di azione 19.1
[4] MF 5 novembre 1949
[5] MF 30 dicembre 1959
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